Previdenza

Previdenza

1. CRITICITÀ DEL NOSTRO SISTEMA PENSIONISTICO

A partire dagli anni ’90 si sono susseguite in Italia numerose riforme legislative che hanno segnato profondamente il nostro sistema pensionistico.

I motivi principali di questi cambiamenti sono attribuibili:

  • al progressivo aumento della durata della vita media (che ha determinato un consequenziale allungamento del periodo di pagamento delle pensioni)
  • al rallentamento della crescita economica (che ha causato una riduzione dell’ammontare dei contributi necessari a pagare le pensioni)

In particolare:

  • sono state innalzate sia l’età richiesta per andare in pensione, sia l’anzianità
    contributiva minima;
  • la pensione viene rivalutata unicamente sulla base dell’inflazione (cioè dell’aumento
    dei prezzi dei beni e dei servizi) e non più in base all’aumento delle retribuzioni che, generalmente, è più elevato;
  • l’importo della pensione viene collegato:
  1. all’ammontare dei contributi versati durante tutta la vita lavorativa e non più alle ultime retribuzioni percepite;
  2. alla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL)
  3. alla durata media del periodo di pagamento della pensione (la cosiddetta “speranza di vita” al momento del pensionamento

Tali modifiche hanno prodotto un’inevitabile conseguenza: nel futuro, le nuove pensioni saranno nel tempo sempre più basse in rapporto all’ultima retribuzione percepita (il cosiddetto“tasso di sostituzione”).

Oltre le criticità in precedenza descritte, il dato più sensibile e preoccupante sul quale è importante focalizzare l’attenzione è rappresentato dall’inadeguatezza del sistema previdenziale nel garantire un valido trattamento pensionistico alle nuove generazioni.

È indubbio, infatti, che le vittime della crisi del sistema pensionistico sono rappresentate proprio dai giovani lavoratori che si affacceranno nel mondo del lavoro.

Per tali evidenti ragioni, guardare al proprio futuro con serenità è possibile costruendo nel tempo un sostegno economico in grado di fronteggiare alle carenze del nostro sistema pensionistico.

Tale sostegno è rappresentato dalla previdenza complementare.

2. FINALITÀ DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Aderire alla previdenza complementare significa accantonare regolarmente una parte dei propri risparmi durante la vita lavorativa per ottenere una pensione che si aggiunge a quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria.

Inoltre, la previdenza complementare rappresenta un’opportunità di risparmio a cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali di cui altre forme di risparmio non beneficiano.

Pertanto, è fondamentale contribuire alla previdenza complementare fin dall’inizio della propria carriera lavorativa.

Rimandare, anche di pochi anni, l’inizio dei versamenti significa ridurre l’ammontare della pensione complementare. Questo vale soprattutto, per i giovani lavoratori, nei confronti dei quali le modifiche del sistema pensionistico provocheranno un significativo abbassamento della pensione obbligatoria, rispetto a quella degli attuali pensionati.


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Per approfondire una tematica così delicata e, conseguentemente, verificare le soluzioni offerte in campo assicuarativo, per arginare tale problematica, invito il lettore a leggere i seguenti articoli:

E consultare i seguenti link:

http://www.quellocheconta.gov.it/it/strumenti/previdenziali/

https://www.covip.it/

Buona lettura!

Autore articolo
Paolo Pastore

Nell'ambito della mia professione svolgo l'attività di intermediario e consulente assicurativo e colloco i prodotti assicurativi del ramo danni e del ramo vita per primarie Compagnie assicurative, anche in regime di brokeraggio assicurativo. Offro la mia consulenza presso il mio ufficio durante gli orari di lavoro e previo appuntamento (Lunedì-Martedì-Mercoledì-Giovedì-Venerdì: 09.00 - 19.30 / Sabato: 09.00 - 13.00 / Domenica: CHIUSO). Fornisco adeguato servizio di consulenza anche presso i miei clienti

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